L'ORFEO/MONTEVERDI
G**D
Gardiner goes all out and luxuriates in the music
Can't stop playing it. I saw a documentary on Monteverdi and the background to this work. I searched around and listened to a few recordings but this took my fancy. Gardiner does not dial back in favour of some sort of medieval authenticity, instead he goes all out for sound and luxuriates in the music. I may search out other recordings but this one is a wonderful self indulgence. Even if you hate opera you will love this if you like a good tune. The fanfare at the start is stirring stuff and the singing is captivating whether you focus or let it wash over you.
A**Y
Great recording, clear from beginning to end
Great recording, clear from beginning to end. Soloists are not too overwhelming and balance out the rest of the ensemble well. There may be more recent recordings with further historical context but you can't beat this one for its passion and authentic moods, and subsequent hearings have not diminished that thought. And as a second-hand buy, it's a bargain.
I**O
La "favola in musica" nella sua incisione più classica
A distanza di 450 anni dalla nascita di Claudio Monteverdi e a 410 dalla sua prima rappresentazione a Mantova, "L'Orfeo" rimane il pilastro fondante dell'opera italiana. Egualmente, a trent'anni dalla sua comparsa sul mercato discografico, questa incisione realizzata per la Archiv da Sir John Eliot Gardiner alla testa degli English Baroque Soloists sembra stagliarsi ancora come quella di riferimento per freschezza e rigore filologico. E' vero, gli ultimi anni ci hanno riservato le lussureggianti interpretazioni di Rinaldo Alessandrini per Naive e di Carlo Cavina per Glossa, eppure questa firmata dal Maestro britannico gode di una fama intramontabile, essendo divenuta un vero e proprio classico, imperdibile per gli amanti del genere.Le ragioni di questo successo risiedono anzitutto nella grande maestria di Gardiner, che, forte dei suoi affezionati complessi dell'English Baroque Soloists (impreziositi dal rinforzo garantito dallo sfavillante complesso di ottoni barocchi del His Majesty's Sagbutts and Horns) e del blasonato Monteverdi Choir, ci calano nel mondo di questa fiaba rinascimentale come in un quadro di Botticelli, mostrandoci ogni singolo florilegio musicale del genio monteverdiano con una chiarezza, un rigore filologico ed una freschezza ad oggi ineguagliati. Sfrondata la partitura dalle incrostazioni del tempo, Gardiner offre una lettura che lascia apprezzare tutte le sfaccettature di quella che probabilmente fu la prima opera composta dal Genio cremonese, in questo coadiuvato da uno stuolo di cantanti tra i migliori dell'epoca e di oggi, tutti specializzati nel repertorio barocco e classico: il ruolo del titolo è affidato all'indimenticato Anthony Rolfe Johnson, tenore britannico che affiancò Gardiner in molte delle sue produzioni mozartiane e non solo; insuperati (anche per la pulitissima dizione) restano l'Euridice di Julianne Baird, così come la Messaggera di Anne Sofie von Otter, il Caronte del grande John Tomlinson, la Ninfa di Nancy Argenta e la Proserpina di Diana Montague. Il Maestro inglese, forte del suo amore per la filologia (mai fine a sé stessa) e del suo entusiasmante spirito pionieristico, presentò per la prima volta al pubblico la sua lettura di "Orfeo" in occasione dei Proms del 1967, in un 'epoca in cui il repertorio operistico difficilmente risaliva nel tempo oltre l' "Orfeo ed Euridice" di Gluck o, al massimo, oltre il "Dido and Aeneas" di Purcell: egli, spiegando nelle note di accompagnamento il lavoro che lo ha impegnato nella ricostruzione di un'edizione filologica il più possibile fedele, fissa qui un'incisione che va ben oltre la "fredda" filologia, ed anzi con successo porta a compimento il miracolo quasi impossibile di restituire all'ascoltatore la solennità, ma anche l'improvvisazione e la luminosa musicalità italiana cui i complessi della corte mantovana fecero certamente ricorso durante le prime rappresentazioni di questo intramontabile capolavoro.Correda il cofanetto un ottimo libretto, completo di note a firma del direttore e libretto in italiano, inglese, francese e tedesco. Da non perdere!
E**A
Un capolavoro, un'edizione di riferimento
C'è davvero poco da dire sull'Orfeo di Monteverdi, perché l'unica cosa da fare è ascoltarlo!Gardiner è un vero esperto e, soprattutto, ama profondamente Monteverdi (il suo compositore preferito).
A**S
Fabulous recording, full of life and energy
Orfeo here is sung by Anthony Rolfe-Johnson, whose fluid, easy style is extremely successful and a real joy to listen to. The choice of keys is very sensible, with Sir John choosing to set a tone up from the original (as was often the convention in the day). The instrumental parts are brilliantly played. Overall, just a terrific recording, very enjoyable.
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2 months ago
4 days ago