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P**I
Ottima lettura
Come l’autore spiega bene all’inizio, il libro è destinato soprattutto ai giovani e per questo, scritto in modo semplice e chiaro.In questa sua opera, Mancuso approfondisce gli aspetti filosofici e religiosi dell’amore: dall’innamoramento alla fedeltà coniugale, dalla contraccezione al divorzio e molto altro, con particolare attenzione alla sessualità. Non manca di spiegare la sua posizione critica verso l’etica sessuale cattolica, ma questa è cosa nota per chi un po’ lo conosce. Non tralascia neppure di parlare dell’omosessualità, a questo proposito mi è piaciuto molto il capitolo in cui racconta quando, nel 2011, fu invitato al Forum dei Cristiani Omosessuali Italiani.Ne consiglio la lettura, perché Mancuso ci offre l’opportunità di pensare all’amore sotto un’altra prospettiva, ci sono passaggi davvero belli e profondi.Dopo aver letto il libro di Piero Angela “Ti amerò per sempre” che spiega l’amore sotto l’aspetto biologico, anche alla luce delle ultime scoperte della biochimica cerebrale, la scelta di “Io Amo” di Vito Mancuso, il racconto dell’amore sotto l’aspetto filosofico e religioso, è la degna conclusione di questo mio breve percorso di conoscenza
M**O
Quando la spiritualità prevale sulla religione
L'amore. Un tema che ha impegnato, in letteratura e saggistica, migliaia di autori, famosi e non: c'è chi ha provato a descriverne le caratteristiche sfuggenti, illudendosi di fissarle come un entomologo conserva spillate in una teca le farfalle, e c'è chi ha tentato di svelarne il mistero, chiudendone la complessità dentro ricettari rassicuranti, per propiziarne l'apparizione o - come si pretende oggi di fare con ogni cosa, vita compresa - addirittura di 'gestirne' la 'liquidità' incontinente.Il fascino inesauribile dell'oggetto sta ovviamente nel fatto che si tratta di un sentimento universale, che ci riguarda tutti: perché ne siamo stati magicamente afferrati, o lo abbiamo ostinatamente inseguito, o ne abbiamo desolatamente sofferto la mancanza. Chi ha avuto la fortuna (qualcuno evocherebbe la 'grazia') di esserne toccato sa di aver sperimentato uno dei sentimenti più 'belli', ma sconvolgenti, capace di portarci fuori di noi, in una zona al confine tra il divino e la follia.L'amore è appunto il grande tema trattato da Vito Mancuso in questo bel libro ("Io amo. Piccola filosofia dell'amore") che si legge con particolare godimento intellettuale: si comincia a chiosare una riga e il rischio è di trovarsi annotate tutte le pagine, nell'impossibile tentativo di non perdere un paragrafo e di memorizzare pensieri e citazioni.Teologo cattolico raffinato, l'autore ci ha abituato da anni, con i suoi tanti testi in cui si è fatto apprezzare per lo sguardo profondo alle cose della vita e al rapporto con la spiritualità, al confronto piacevole con un pensiero eterodosso. Anche quando non si è credenti (è il mio caso), non si può restare indifferenti alle sue riflessioni chiare, pur se dense e complesse, e sempre provocanti: illuminate da uno spirito aperto e comprensivo, che privilegia la calda vitalità del mondo alla fredda fissità delle regole burocraticamente calate sulla realtà. Insomma: quando viene privilegiata la spiritualità rispetto alla religione, pure un ateo può trovarsi a suo agio e farsi sollecitare con interesse.Accade anche stavolta. Chi eventualmente si aspettasse un manuale, sbaglierebbe testo (e autore). Per fortuna, il volume di Mancuso non prescrive comportamenti: scandaglia il tema, con un approccio filosofico-teologico ampio, un linguaggio scorrevole e mai complicato, uno stile armonioso, piano, anche se appassionato e convinto, ma mai arrogante. Nessuno sfoggio di erudizione, ma tanta cultura, frutto di meditazioni attentamente 'digerite', proposta 'alla pari' con chi legge, con argomentazioni persuasive, spesso appoggiate a citazioni che stimolano a pensare.Ne esce una visione intensa e fortemente consapevolizzata dell'amore come forza vitale, colto nei suoi aspetti più genuini e profondi, e che va ben al di là del pur fondamentale fenomeno di coppia: un ideale cui ispirarsi, ma raggiungibile, adatto a esseri umani che calcano la terra, non a esseri angelici che si muovono in cielo.
M**.
Eh, Vito Mancuso...
Vito Mancuso mi ha sempre colpito perchè pur avendo un bagaglio culturale di tutto rispetto, riesce a partire dal qui ed ora quotidiano e con semplicità a guidarti negli aspetti che diamo per scontati fino a fartene cogliere i lati meno ovvi, e da lì poi con alcuni "tiri di corda" ti porta in alto rapidamente, e con la stessa umiltà della guida alpina. Ad alcuni il testo potrà apparire un po' didascalico nel voler affrontare un tema così ricco di sentimenti, emozioni, tradizione, mitologia ecc. "spacchettandolo" nelle sue diverse manifestazioni. Questo approccio in effetti mi ha provocato qualche incertezza nel dare la 5a stelletta. Però in definitiva mi ha convinto il fatto che sono molte le pagine intense, che sorprendono per essere partite minimaliste ed essersi poi rivelate nella loro "altitudine", regalando punti di vista che, pur partendo dalla chiara matrice cristiano-cattolica, non ho trovato mai bigotti e, anzi, a tratti sorprendenti.
M**I
Inutile
Un libro inutile.Nel primo terzo viene proposta una catalogazione dei tipi di amore così oziosa da non essere utilizzata neppure nel resto del libro.Ovunque cadono dall'alto le opinioni dell'autore senza alcun supporto anche se si viene travolti da un effluvio di citazioni il cui scopo pare essere quello di indurti a lodare la cultura dell'autore.Utile per conoscere meglio l'autore, inutile per approfondire quanto presente nel titolo.
F**E
Qualche spunto interessante
I due pregi maggiori che trovo nei libri di Vito Mancuso sono l'anticonformismo delle sue idee e la grande importanza che dà agli aspetti concreti di temi religiosi o filosofici importanti.In questo caso affronta molti aspetti legati alle espressioni dell'amore e quindi anche della sessualità, schierandosi spesso su posizioni diverse da quelle ufficiali della Chiesa Cattolica. Sempre supportando le sue tesi con riferimenti alle scritture e alla loro interpretazione: inclusa la necesità di non prendere necessariamente alla lettera ciò che è stato scritto 2000 anni fa o più.Tuttavia, pur essendo una trattazione con molti spunti interessanti, l'ho trovata un po' incompleta e affrettata.
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1 month ago
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